Del miglior dirigente italiano, Marotta, protagonista di ben 10 scudetti tra Juve e Inter, si celebrano il fiuto, i colpi a 0, l'autorevolezza e la capacità di pianificare a lungo termine.
Dell'ex dirigente della Juve, però, si dimentica spesso un'altra caratteristica fondamentale: l'umiltà, quella che lo porta sempre a prendere esempio da chi vince per riuscire ad eguagliarlo, anche se si tratta dell'acerrimo rivale.
Lo ha fatto all'arrivo a Torino ma soprattutto a Milano, quando definì apertamente la Juve un modello da seguire. I tifosi nerazzurri non la presero bene, oggi hanno poco da ridire.
Dalle parole ai fatti. Oltre a tanti ex juventini, Marotta portò a Milano diversi concetti alla base dei tanti scudetti: Zoccolo duro italiano, campioni pronti in sconto, nessun intoccabile o incedibile, e scelte radicali: su tutte quella di puntare su Conte sobbarcandosi 2 anni di stipendio di Spalletti.
La Juve ostaggio di Allegri e del suo stipendio dovrebbe prendere spunto. Da 4 anni l'Inter é la squadra più forte e continua, mettere da parte l'orgoglio e prendere qualche appunto é necessario. Certo non fa piacere, ma ne fa ancora meno guardarla festeggiare regolarmente.